La Madonna del Don è una icona cosacca russa, proveniente dal monastero maschile ricavato nelle caverne sulla riva del fiume Don, fondato a Bielogorje da una donna cosacca nel 1819 in lode del Santo Pio principe Alessandro Nevskij, raffigurante Maria Madre del Figlio di Dio garante per i peccatori e ricercatrice dei perduti come la invocano i fedeli russi ortodossi, divenuta, dopo la ritirata di Russia, un simbolo per gli Alpini. Sopra la testa della Madonna è presente la scritta in greco “Madre del Figlio di Dio”

STORIA
L’icona era stata recuperata fra le macerie di un’isba di Belegorije di Podgornoje (Oblast’ di Voronez) della Federazione Russa, ed è arrivata in Italia, portata da un alpino in licenza, al quale era stata data in affidamento dal cappellano militare Narciso Crosara, frate cappuccino al seguito del Battaglione alpini “Tirano”. L’icona una volta in Italia fu consegnata alla mamma del cappellano militare, dal 1967 è stata posta nella Chiesa dei Cappuccini a Mestre, ogni anno a turno una sezione ANA degli alpini dona l’olio per la lampada perpetua.
PREGHIERA
O Vergine Addolorata, Madre di Gesù Crocefisso,
ti supplichiamo di ascoltare la nostra fiduciosa preghiera.
O Madre, che un giorno provasti il pianto,
guarda ai nostri affanni,
ai mali che ci affliggono,
alle lotte che ci dividono
e all’egoismo che ci rende insensibili al dolore dei fratelli.
O Vergine Santa, ottieni il perdono ai nostri peccati,
dona la gioia agli afflitti e la costanza nella fede a chi è nella tentazione.
Dissipa l’odio, perché torni la concordia tra la nazioni
e la serenità nelle famiglie.
Fa che tutti gli uomini si incontrino sotto la croce del tuo Figlio,
per ascoltare le parole: “Amatevi come io vi ho amato”.
Atto di affidamento degli alpini alla Madonna del Don
“Maria, Madre del Signore Gesù, Signora
della neve e delle montagne. In quest’ora
di letizia e di grazia, in cui a nome delle
due sezioni di Bassano del Grappa e di Lecco, abbiamo offerto l’olio della
lampada che arderà per tutto l’anno a
nome di tutti gli alpini caduti sui diversi
campi per l’adempimento del dovere e di
quelli che servono ora la patria nelle
molteplici opere di pace, noi ci rivolgiamo
a Te, sublime pellegrina verso l’infinito,
stella del mare, Regina della pace. A te,
Madre del Don, tutto il popolo degli alpini
di ieri e di oggi si consacra. Sopra di esso
non scenda mai la notte dell’indifferenza,
della dimenticanza e dell’incredulità.
Aiutalo a essere una vera chiesa casa di
fede, di solidarietà e di amicizia. Regina
della pace, rendici operatori e costruttori
di pace. Ci affidiamo a Te, vigila su tutti
noi e in particolare sui nostri alpini
impegnati al di là dei nostri confini. Essi
si muovono senza odio o rancore alcuno,
nell’unica prospettiva della pace.”
