GIOBBE,19/23,29 – IL RENDENTORE VIVENTE –
“Ah, se si scrivessero le mie parole,
se si fissassero in un libro;
con stilo di ferro e di piombo
fossero scolpite per sempre sul sasso!
Io so che il mio Vendicatore è vivo
e che, ultimo, si ergerà sulla polvere!
Dopo che questa mia pelle sarà distrutta,
già senza la mia carne vedrò Dio.
Io lo vedrò, io stesso;
i miei occhi lo contempleranno, e non un altro.
Le mie viscere si disfanno dentro di me.
Se dite – Come lo perseguiteremo,
e quale pretesto di processo troveremo in lui? -,
temete per voi la spada,
perché questi sono delitti di spada,
e saprete che esiste un giudizio.”
GIOBBE 42/2,6 – SECONDA RISPOSTA DI GIOBBE –
“Riconosco che puoi tutto,
e nessun progetto ti è impossibile.
Chi è colui che denigra la provvidenza senza nulla sapere?
E’ vero, senza nulla sapere,
ho detto cose troppo superiori a me, che io non comprendo.
Ascoltami, di grazia, e lasciami parlare,
io ti interrogherò e tu mi istruirai.
Io ti conoscevo per sentito dire,
ma ora i miei occhi ti hanno visto.
Perciò mi ricredo e mi pento
sulla polvere e sulla cenere.”
