Pagine ispirate dalla meditazione delle regole dello Zend-Avesta per il governo della parola. Il libro: “L’ARTE del SILENZIO e l’uso della PAROLA”, racchiude la saggezza millenaria dell’antica Persia.
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“L’invito alla sincerità è invito a una purificazione interiore, a cacciar via ciò che potrebbe nuocere per primo a colui che conserva in sé ciò che è guasto.
L’esigenza di essere sinceri, cioè dire quello che si ritiene per vero, è un’esigenza morale che risponde ad un imperativo di ordine superiore per cui ognuno deve essere se stesso, in purezza, senza infingimenti o coperture ingannevoli.. Non è senza incovenienti perchè ciò che viene fuori è certamente sgradevole. Ma è anche vero, che all’aperto certe cose perdono della loro virulenza e svaniscono. Il sole è il migliore antisettico e molti germi, microbi, miasmi che nel chiuso prolificherebbero, vengono sterilizzati dalla luce solare.
Ogni tecnica di liberazione comincia dallo svuotamento da tutto ciò che è guasto. Questo in chirurgia come in psicoterapia. E’ l’operazione preliminare. Ma, sembra, che non a molti piaccia fare questo. Quanti, chiusi in loro stessi, soffrono, per nulla. Basterebbe che si aprissero un po’ per far svanire la carica negativa che li tormenta.
Sulla sincerità umana esiste un pessimismo generale. Comincia la Bibbia a dire che tutti gli uomini sono menzogneri; i moralisti affermano altrettanto. Scrittori e poeti sono dello stesso parere nel dire che gli uomini sono falsi e mendaci. Nelle Reflexions, Vauvenargues sentenzia solennemente che gli uomini nascono sinceri e muoiono bugiardi.
Ogni giorno si ascoltano discorsi, si leggono libri, articoli, si fanno conversazioni, discussioni; si scambiano idee, si partecipa alla vita attiva degli uomini fatta sopratutto di parole, di scritti. In mezzo a questo diluvio di pensieri, nel groviglio intricato di espressioni, bisogna imparare a sceverare il vero dal falso, la menzogna dalla verità, l’inganno e la bugia dalla sincerità.
Non è cosa tanto facile!
Beato il cuore dell’uomo nel quale abita la sincerità: egli è come sorgente cristallina alla quale sgorga acqua pura.” (Vico di Varo)
“Opera naturale è ch’uom favella; ma, così o così, natura lascia poi fare a Voi, secondo che v’abbella.” (DANTE, Paradiso XXVI, 130)
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