“Felice l’uomo che semina il bene
e la verità. Il raccolto non gli mancherà!”
(Jean Baptiste-Henri Lacordaire)
“Felice l’uomo che semina il bene
e la verità. Il raccolto non gli mancherà!”
(Jean Baptiste-Henri Lacordaire)
“E’ la fatica più lieta dell’anno. Fin dall’alba, allegri richiami vanno dall’aia al campo, dalla cantina al granaio.
Tutti gli abitanti della casa, fino ai bambini, scendono nella vigna, forniti di cesti, cestini, forbici.
L’uva è matura. Fra i pampini s’intravedono dei grappoli così grossi che neppure si possono tenere con una sola mano.
Tac, tac: è il rumore delle forbici che tagliano. I grappoli vanno a cadere nei cesti. E allora cominciano i viaggi, su e giù, dalla vigna alla cantina, dove l’uva viene rovesciata nel tino. I ragazzi sono felici.
Dalla cannella del tino esce il mosto, denso e profumato, dolcissimo. I ragazzi, se fossero soli, ne berrebbero chi sa quanto.
Una fatica allegra! La mamma, in cucina, prepara i dolci col mosto e si dà un gran da fare. E’ giorno di festa questo!
Non sempre accade di mettere il raccolto al sicuro. Talvolta le viti, già ricche di grappoli, sono distrutte da un’improvvisa grandinata. Così in pochi minuti, per i poveri contadini, vengono distrutte le fatiche e le speranze.”
(M. MENICUCCI)